Secondo la definizione data dalla norma ISO 9241, l'usabilità è il "grado in cui un prodotto può essere usato da particolari utenti per raggiungere certi obiettivi con efficacia, efficienza e soddisfazione in uno specifico contesto d'uso."
Riguardo alla realizzazione di un prodotto software, il concetto di usabilità si applica in particolare alle interfacce.
Difatti è con l'interfaccia di un software che l'utente finale si relaziona: ad ogni specifica azione l'interfaccia elaborerà un risultato e per l'utente finale non ha alcun interesse conoscere attraverso quali meccanismi di programmazione si sia raggiunto quel risultato.
Con l'avvento di Internet e la proliferazione dei siti web, si pone un problema nuovo di usabilità, in quanto per la natura del web l'interfaccia di un sito deve assolvere anche a compiti di comunicazione e di immagine. Questo ne consegue che in questo ambito, il progettista di un sito web deve essere in grado di conciliare due logiche di lavoro: la prima proiettata alla standardizzazione, che sia in grado di assolvere ai compiti di funzionalità; la seconda proiettata alla realizzazione di un design innovativo e accattivante.
L'accessibilità è la caratteristica di un dispositivo, di un servizio o di una risorsa di essere raggiungibile, comprensibile, utilizzabile da persone con diversi livelli di conoscenza, esperienza, capacità sensoriali e motorie.
In generale i requisiti base che sito web deve possedere per essere definito accessibile sono i seguenti:
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utilizzo di una struttura semanticamente corretta;
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contenuti costituiti da testi chiari, fluenti e facilmente comprensibili;
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presenza di testi alternativi per ogni tipo di contenuto multimediale;
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disposizione coerente e lineare dei contenuti e dell'interfaccia grafica;
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compatibilità con il maggior numero di configurazioni software ed hardware;
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utilizzo di colori standard e ad alto contrasto fra di loro.
Un sito web è accessibile anche per persone portatrici di handicap quando, disattivando fogli stile o altri elementi che lo caratterizzano, le informazioni sono raggiungibili attraverso altri dispositivi, consultabili sia con l'utilizzo della vista che con l'ascolto della voce registrata all'interno del PC.
Esistono alcuni standard internazionali e alcune leggi nazionali che definiscono l'accessibilità per i siti web.
Le linee guida internazionalmente più utilizzate per quanto concerne il web sono le WCAG (Web Content Accessibility Guidelines) redatte dalla WAI (Web Accessibility Initiative, sezione del World Wide Web Consortium).
In Italia, per le nuove realizzazioni e le modifiche apportate dalla Pubblica amministrazione ai propri siti web, si deve tenere conto della "Legge Stanca" (Legge 4 del 9 gennaio 2004). Le disposizioni della Legge Stanca tutelano l'accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici della Pubblica Amministrazione e ai servizi di pubblica utilità. La legge non obbliga ad adeguarsi alla normativa i siti che non offrono servizi di pubblica accessibilità; tuttavia l'adeguamento a tale normativa dimostra un'attenzione e una cortesia particolari nei confronti dei visitatori.
Lo sviluppo di un sito accessibile consente di aumentare la visibilità del sito e di non perdere quegli utenti che, a causa della loro disabilità, trovano difficile, se non impossibile, navigare in un sito che non segue gli standard di accessibilità e usabilità. La conoscenza di questi standard, di questi criteri di valutazione, è fondamentale. Chi comunica nel web dalle aziende pubbliche ai privati, dal blogger al manager specializzato, conosce l'importanza e la convenienza dell'essere reperibili e utilizzabili da chiunque.