Il sistema normativo in materia di tutela dei consumatori introdotto negli ultimi anni riflette la situazione che si è creata a seguito delle emergenze sanitarie, dalla cui analisi è emerso che l’attenzione deve essere indirizzata non solo negli ambiti palesemente illegali ma anche in quelli in cui il sistema di prevenzione fallisce.
I rischi alla salute legati alla contaminazione degli alimenti o a processi produttivi non conformi agli standard di qualità sono stati drammaticamente evidenziati da diversi eventi più o meno gravi. Sono stati altrettanto evidenti le ripercussioni sociali conseguenti a tali eventi, come la maggiore diffidenza da parte dei consumatori ed il crollo dei settori interessati.
A tal proposito si sono susseguite negli ultimi anni una serie di direttive e regolamentazioni volte alla tutela della salute che, partendo dal recupero dei prodotti finiti dal mercato, sono state raffinate fino ad inquadrare l’intero settore produttivo.
Si sono dovuti affrontare, cioè, i problemi inerenti la catena produttiva di una singola azienda, ma anche quelli legati alla produzione inter-aziendale (filiera produttiva), orientando l’attenzione il più possibile verso l’ottica del consumatore.
Con l’evoluzione della materia si sono orientati gli sforzi alla creazione di mezzi che, attraverso la catalogazione dei dati relativi a lavorati e a semilavorati, consentono l’identificazione rapida dei prodotti immessi sul mercato e di tutti i costituenti degli stessi.
L’attenzione del lavoro di controllo si è concentrato sia sulla commercializzazione che sui processi produttivi.
La realizzazione pratica di quanto detto si ottiene attraverso la rintracciabilità dei prodotti, intesa come la possibilità di poter risalire non solo alle materie prime ed ai diversi materiali che sono intervenuti durante la produzione, ma anche ai fornitori delle materie prime stesse.
Tale approccio contempla la definizione delle responsabilità delle aziende e l’obbligo di portare ai consumatori le giuste informazioni riguardo ai prodotti.
Va sottolineato che i termini tracciabilità e rintracciabilità sono spesso usati come sinonimi, ma in realtà indicano due processi speculari. Con il termine tracciabilità, tracking per gli anglosassoni, si intende il processo che segue il prodotto lungo il ciclo di vita, con l’obiettivo di stabilire quali sono le informazioni di cui portare traccia; con rintracciabilità, o tracing, si indica il processo inverso, ossia il recupero delle informazioni necessarie per ricostruire la storia di un prodotto.
In questo contesto i sistemi informatici aziendali svolgono un ruolo determinante, come vedremo nelle prossime trattazioni, mettendo a disposizione gli strumenti necessari alla corretta gestione di queste problematiche.
Autore
Vincenzo Tirelli
Innovation Manager – Senior Software Designer
Ho iniziato a collaborare con la SNAP a partire dal 2007, in qualità di ...