E' arrivata la conferma di quando si vociferava ormai da giorni; infatti, è stato approvato dal Consiglio dei Ministri, il decreto legge presentato dal ministro della Giustizia, Roberto Castelli. Il decreto fa slittare la scadenza per la stesura del documento programmatico e per coloro che, per certificate ragioni, non potranno adottare le misure richieste entro fine anno, la scadenza è stata portata al 30 giugno 2005. Alla luce delle nuove disposizioni la predisposizione del documento programmatico sulla sicurezza slitta da fine anno al 30 giugno 2005. Il ministro ha chiarito che la proroga è giustificata dalle enormi difficoltà che imprese e P.A. hanno incontrato nel mettere in atto gli adempimenti, infatti, nonostante il DPS era già stato introdotto dalle precedenti normative in materia di privacy, il codice ha introdotto significative novità (riassunte nel disciplinare tecnico allegato al Testo Unico). In particolare l'obbligo è stato esteso a tutti coloro che trattano dati personali sensibili o giudiziari con strumenti elettronici e non più solo a coloro che trattano i dati sensibili o giudiziari con elaboratori accessibili mediante una rete di telecomunicazione accessibile al pubblico. Come ha spiegato il Ministro Castelli oltre a queste appena esposte le ragioni della proroga sono dovute anche al fatto che la mancata adozione delle misure minime di sicurezza ( di cui il DPS ne è una parte) può far scattare, come previsto dal art. 169 del Codice, anche l'arresto fino a due anni. Insieme alla scadenza riguardante il DPS viene differita anche quella relativa alle misure minime di sicurezza che guadagnano, così, altri sei mesi. La proroga è arrivata proprio nel momento in cui il Garante sta lavorando per mettere a punto uno schema di DPS, che dovrebbe essere a breve disponibile sul sito , e dopo che aziende, professionisti ed enti hanno iniziato a ragionare sull'adempimento. La proroga è stata varata anche in riferimento all'enorme ritardo che gli interessati agli adempimenti hanno mostrato, soprattutto la PA, che si è mossa con estrema lentezza. La proroga non è stata accolta in maniera positiva dal Garante che ritiene che lo slittamento continuo delle scadenze porti a sottovalutare gli adempimenti e soprattutto il problema riguardante la protezione dei dati. Per questo, forse, sarebbe meglio, continuare sulla strada intrapresa in queste ultime settimane e portarsi avanti con gli adempimenti in modo da arrivare alle prossime scadenze con una maggiore consapevolezza del problema privacy e soprattutto con un sistema di gestione dei dati in regola con le richieste del Codice.
Dott. Tiziana Colucci