| Tiziana Colucci

È illecito monitorare in modo sistematico pagine e siti visitati. È illecito monitorare in modo sistematico e continuativo la navigazione in Internet dei lavoratori.

Il principio è stato ribadito dal Garante privacy che ha vietato ad una società il trattamento dei dati personali di un dipendente e ha segnalato il caso all'autorità giudiziaria.

La socieà aveva monitorato per nove mesi la navigazione on line di un lavoratore attraverso un software in grado di memorizzare "in chiaro", tra l'altro, le pagine e i siti web visitati, il numero di connessioni, il tempo trascorso sulle singole pagine. Nel definire il reclamo il Garante, con un provvedimento di cui è stato relatore Mauro Paissan, ha riconosciuto le ragioni del dipendente. L'installazione di un software appositamente configurato per tracciare in modo sistematico la navigazione in Internet del lavoratore viola, infatti, lo Statuto dei lavoratori, che vieta l'impiego di apparecchiature per il controllo a distanza dell'attività dei dipendenti. Peraltro la società non aveva neanche provveduto ad attivare le procedure stabilite dalla normativa qualora tale controllo fosse motivato da "esigenze organizzative e produttive" (accordo con le rappresentanze sindacali o, in assenza di questo, autorizzazione della Direzione provinciale del lavoro).

Il Garante ha ritenuto, infine, che la società sia incorsa anche nella violazione dei principi di pertinenza e non eccedenza delle informazioni raccolte, poichè il monitoraggio, diretto peraltro nei confronti di un solo dipendente, è risultato prolungato e costante. In base alle Linee guida fissate dall'Autorità i datori di lavoro possono infatti procedere a eventuali controlli ma in modo graduale, mediante verifiche di reparto, d'ufficio, di gruppo di lavoro prima di passare a controlli individuali. Telecamere e dati biometrici sotto la lente del Garante Il Garante per la privacy ha vietato l'uso, in forma centralizzata, dei dati biometrici raccolti da un importante centro orafo campano e ha imposto alla società che gestisce la struttura di adeguare anche il sistema di videosorveglianza e gli altri trattamenti dei dati personali alla normativa sulla privacy. Il centro, che riunisce quasi quattrocento imprese operanti nel settore dei preziosi, era stato sottoposto a una ispezione per verificare l'uso dei sistemi di videosorveglianza.

Gli accertamenti del Garante hanno evidenziato che la società che gestisce il centro non aveva predisposto ne un'informativa adeguata, ne cartelli idonei a segnalare ai lavoratori e ai visitatori la presenza delle circa 140 telecamere installate per monitorare tutta l'area. E' risultato, peraltro, che le immagini venivano conservate per un tempo superiore al limite dei sette giorni consentito per questo tipo di attività. Il provvedimento del Garante, di cui è stato relatore Giuseppe Chiaravalloti, ha interessato, però, anche il sistema di rilevamento delle impronte digitali utilizzato per accedere al centro orafo. La società, infatti, conservava in un data base centralizzato i dati biometrici di chi accedeva all'area. Procedura che secondo l'Autorità, già in passato pronunciatasi su un caso analogo, era troppo invasiva e non conforme ai principi di necessità e proporzionalità. L'Autorità ha, quindi, disposto il divieto del trattamento dei dati biometrici e ha indicato eventuali misure alternative per l'identificazione delle persone: ad esempio, attraverso l'uso di un codice numerico tratto dalle impronte digitali, registrato solo su una smart card in possesso esclusivo del singolo utente.

Ulteriori contestazioni hanno riguardato la modulistica mediante la quale veniva raccolto il consenso al trattamento dei dati personali di quanti accedevano all'area. Agli interessati, infatti, veniva sottoposto un unico modulo che autorizzava la società a usare i dati biometrici per l'accesso e i dati personali anagrafici per finalità di marketing. Alla società è stato dunque chiesto di predisporre nuovi modelli di raccolta del consenso, tale da permettere una libera e autonoma scelta da parte dell'interessato sull'uso dei propri dati. La società ha già comunicato di essersi conformata alle prescrizioni del Garante.



Prenota una consulenza

Esponi le tue esigenze al nostro reparto tecnico
chiama al +39 0824 21080
e prenota un appuntamento telefonico o videoconferenza.