| Tiziana Colucci

Dal 2009 d'obbligo nei rapporti con la pubblica amministrazione. Il passaggo al digitale produrrà un risparmio di 1,5 miliardi di euro l'anno per le imprese Meno burocrazia, meno carta, più elettronica. E' la "rivoluzione dolce" della fatturazione elettronica che coinvolge imprese, banche, enti pubblici, studi di consulenza e software house. Le stime promettono un ritorno economico per tutti. Per le imprese consiste in un risparmio su costi di fatturazione (fino al 60%) e tempo di lavoro. Per le banche in un servizio aggiunto, capace di abbassare le tariffe e di catturare nuovi clienti. Per i professionisti un nuovo strumento di consulenza da sviluppare. Stando ai numeri, il passaggio al digitale dei 1,8 miliardi di fatture cartacee scambiate all'anno corrisponde a un risparmio di 1,5 miliardi di euro all'anno per le aziende. (dato stimato da Cnipa, Centro per l'informatica, e dalla Banca d'Italia). Il boom è previsto dal primo gennaio 2009, quando per le imprse che lavorano con la pubblica amministrazione scatterà l'obbligo di emettere soltanto fatture elettroniche. Un obbligo di legge al quale manca l'ultimo decreto di attuazione (31 ottobre 2008) che stabilisce come operare: via email o Entratel? (...) Chi ha grandi aspettative è Assosoftware, associazione costituita da 100 società che controllano l'80% dell'It aziendale. "Ci auguriamo che l'obbligo di legge convinca tutte le aziende a comprare un sistema di fatturazione elettronica - commenta Bonfiglio Mariotti, presidente dell'associazione. Entro il 2010 dovrebbero essere 50mila le nuove imprese informatizzate, o anche di più".

Corriere della Sera, CorrierEconomia - P. Caruso - art. pag. 19



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