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Nessun rischio per la riservatezza dal processo telematico

E' quanto assicura il ministero della Giustizia rispondendo alle richieste del Garante della privacy sullo scambio on-line di fascicoli giudiziari. Per assicurare che la trasmissione elettronica delle carte processuali sia adeguatamente tutelata, infatti, l'Authority ha indicato una serie di misure contenute in un parere sul decreto che detta le regole tecniche del processo civile telematico, inviato al ministero della Giustizia nei giorni scorsi. La scelta di una posta certificata che pur utilizzando le soluzioni tecnologiche indicate dal Cnipa per la Pec (posta elettronica certificata) ha peculiarità proprie si legge nella nota del ministero, diffusa ieri si muove nel senso indicato dal Garante per la privacy di fare delle informazioni del Sici (Sistema informatico civile) un utilizzo limitato esclusivamente alle finalità del processo telematico. Il sistema è sicuro, prosegue la nota, in quanto la protezione del contenuto dei dati in transito dagli avvocati verso gli uffici giudiziari è garantita dalle tecniche di crittografia allo stato dell'arte impiegate. Il punto di accesso non dispone delle chiavi di decifratura dei messaggi e quindi nemmeno se il sistema informativo del punto d'accesso venisse attaccato e compromesso sarebbe possibile decifrare il contenuto dei documenti inviati. Per quanto riguarda, poi, la consultazione, al punto d'accesso è delegata la responsabilità di verificare l'identità dei soggetti che accedono.

Il Sole 24 Ore - C. Giua - art. pag. 27



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